@ Kenny Craig
Il sapere è uno, la spocchia dei “solo umanisti” – e pensare che “umanesimo” avrebbe anche tutto un altro significato – nei confronti delle materie scientifiche “Io avevo 4 in matematica – risolino di soddisfazione – “, è durata per decenni (ed ancora dura). Tipica caratteristica italiana.
Certo che ogni disciplina deve essere coltivata, ed ha una dignità, il problema è che, obbiettivamente, tanti posti di lavoro per “umanisti” non se ne vedono (sumerologi compresi, purtroppo). The times they’re a-changin’ , diceva qualcuno. E che un sumerologo – o un giornalista – non sappia nulla degli strumenti tecnologici che usa o non sappia che cosa è un’ integrale, una proteina, un’ equazione di Maxwell o un neutrino è uno scandalo assoluto. Per non parlare di neuroscienze, evoluzionismo, leggi della fisica ecc…
Vogliamo anche dirla proprio tutta? Lo studio delle materie scientifiche, all’ Università è molto più impegnativo di quelle umanistiche: ecco il perchè di tanti “comunicatori” , letterati ed avvocati.
Nella “mia” materia, poi, la situazione è tragica: l’ antica “filosofia della natura” è stata sostituita dalla filosofia della chiacchiera e dalla sociologia. Con le sempre nuove scoperte della fisica, della biologia, delle neuroscienze… occorrerebbe invece sempre tenersi aggiornati e masticare alla perfezione anche le scienze dure. Troppa fatica per troppi: meglio elogubrare di Anima, di Spirito, di Dio, di Amore ecc… ecc…